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Il nostro motto

Dalla provincia di Benevento una sola passione, una sola musica, un solo modo di vivere, un solo mito: SOLO VASCO!!!
Noi che facciamo km e km solo per te;
Noi che preferiamo una vita spericolata e non una vita tranquilla;
Noi che pensiamo che la vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia;
Noi che "Ogni volta con Vasco Basta poco per Vivere una favola";

Tutto questo è  SOLO VASCO FANSCLUB!!!

Come nascono le mie canzoni

Vasco che scrive

 

Vasco: "Mi diverto molto a prendermi in giro, a denudarmi davanti a tutti e a confessare le mie debolezze e miei errori. Trovo una solidarietà che mi entusiasma e mi consola. Siamo esseri inutili e imperfetti travestiti da saggi e arroganti artefici del nostro destino. Ci raccontiamo balle tutto il giorno!"

 

Albachiara (1979): Vasco la scrisse una sera, mentre la madre era intenta a preparare la cena, dopo un pomeriggio trascorso in compagnia dei suoi amici Massimo Riva ed Alfredino, con cui spesso trascorreva giornate intere nei boschi del paese a suonare la chitarra. Quel pomeriggio, Massimo la fece ascoltare a Vasco il quale, tornato a casa, cominciò a pensare ad un qualcosa che potesse andar bene per quella musica. Era una sera del 1978 e Vasco cominciò a meditare ad una studentessa di filosofia che ogni giorno notava dalla finestra di casa, mentre ella sostava alla fermata, nell'attesa della corriera che l'avrebbe riportata a casa.

 

La strega (1979): dedicata a sua zia Edwige che viveva a Bologna dove Vasco si era rifugiato nel 1968 dopo l'evasione dall'istituto salesiano.

 

Colpa d'Alfredo (1980): nacque da una collaborazione con Massimo Riva. Entrambi, si trovavano in campagna e la canzone venne fuori tra mezzogiorno e le tredici. Quel giorno, Vasco confidò all'amico l'episodio che gli era accaduto la sera prima, in una discoteca in cui si trovava a fare il D.J. Tra le chiacchiere con un suo amico "Alfredo" (che esiste veramente ma non si chiama così) e la sua passione per i videogame, aveva perso un'occasione buona. Doveva accompagnare a casa un tipa, con la quale era già d'accordo, ma mentre perdeva tempo lei aveva incontrato uno più svelto e se ne era andata con lui. Questo ragazzo si chiamava Santino ed era molto carino ma non era nero.  

 

Asilo Repubblic (1980): è una metafora della rivoluzione culturale giovanile degli anni Settanta. I "bambini dell'asilo" sono il movimento studentesco. Il "bambino" che si butta dalla finestra è Pinelli. La "madre" è l'opinione  pubblica. L'"agente" è lo stato di polizia. Il ritornello "come prima più di prima" rappresenta le nostalgiche pulsioni per un ritorno al fascismo. I "fuochi" sono i morti, le galere e le botte alle manifestazioni. Vasco comunque ha preso spunto, di questa metafora, dall'asilo nido che aveva vicino casa.

 

Voglio andare al mare (1981): era stata scritta con Massimo Riva, in un'afosa giornata a Bologna, nel periodo in cui non aveva nemmeno i soldi per andare a Rimini. Vasco disse: "Era un caldo bestiale, e noi a letto con la chitarra...Dico a Massimo: facciamo un "reggae", e lui ha iniziato e io cantavo sopra, "voglio andare al mare", proprio perchè era l'ultima cosa che potevamo fare, murati a Bologna, con un caldo bestiale...E il pezzo è nato così...Volevo andare al mare e vedere così...le tette nude...tutte nude".

 

Brava (1981): nata dalla tormentata relazione con Paola Panzacchi. E una vendetta con la musica.

 

Ogni volta (1982): nacque nel famoso capannone di Casalecchio di mattina presto mentre albeggiava. Non aveva dormito tutta la notte, pensando e ripensando all'amore perduto (Paola). Se ne stava seduto sul lettino ed osservava dalla finestra il sole che illuminava, pian piano, la radura. 

 

Canzone (1982): è nata per scherzo in macchina con Elmi, che guidava. L'aveva iniziata a scrivere pensando a suo padre che non c'era più e poi si è trafsormata in una canzone d'amore per una donna.

 

Vado al massimo (1982): è nata in macchina mentre Vasco cazzeggiava con Fini. Scherzavano sui loro amici che erano andati in vacanza in Messico mentre loro due erano rimasti a Zocca. Erano nei casini e gli orizzonti tanto agognati erano ancora molto lontani.

 

Splendida giornata (1982): Vasco racconta: "Tullio Ferro era arrivato a casa mia con l'aria del fenomeno musicale all'avanguardia. Aveva un gruppo che si chiamava Lutichroma, faccevano un rock impossibile ma originale. Portanto da Guido, si presentò con la musica di questa canzone e di quella che sarebbe diventata "La noia". Dovevo stupire il suo snobismo fricchettone."

 

Una canzone per te (1983): la dedicò alla stessa ragazza ispiratrice di Albachiara, la quale non credette che quella canzone era dedicata proprio a lei.

 

Vita spericolata (1983): Tullio Ferro aveva composto una musica e gliela aveva passata con la speranza che potesse scriverci su un testo appropriato. Vasco ascoltò quella musica per più di un anno, ma gli veniva da cantare solo: "Voglio Licia, la voglia così com'è", narrando di una ragazza immaginaria di cui si era innamorato, a tal punto da chiedere a suo padre di volerla in sposa. Le parole giuste gli vennero a Cagliari, in un sera d'agosto. Lui e la band erano lì per fare un concerto ma fu annullato per la troppa pioggia e vento. Vasco se nè andò nella sua Rover e mentre osservava gli operai intenti a smontare il palco, sconfortato, cominciò a ripensare a quella musica. Prese carta e penna, e immagiando a come avrebbe voluto che fosse la sua vita, esplose quel grande capolavoro. Successivamente dichiarò: "Quando ho scritto quella canzone mi sono reso conto di aver scritto la canzone della mai vita". Vasco, con il "Roxy Bar", alludeva a Fred Buscaglione ed al "Paradiso delle anime Rock". 

 

Bollicine (1983): nacque per prendere in giro gli stereotipi delle pubblicità. Con quella pausa dopo "coca", Vasco si divertiva a spaventare i benpensanti, quelli che avevano paura del suo linguaggio e delle sue canzoni.

 

Ultimo domicilio conosciuto (1983): questo brano, all’epoca sottovalutato o addirittura incompreso, ha un'importanza grandissima per lo stesso Vasco essendo un nostalgico omaggio alla sua vecchia Punto Radio: una delle primissime Radio libere in Italia che fu censurata, posta sotto sequestro e costretta a chiudere.

 

Giocala (1985): è una sorta di immaginario dialogo tra Vasco e la gente, dopo l'arresto per possesso di coca e la detenzione in carcere.

 

Toffee (1985): è nata come una scommessa con se stesso. Voleva vedere se con meno parole e più immagini sarebbe riuscito a raccontare una storia d'amore. Quando la fece ascoltare alla madre gli disse "...ma dici sempre solo Toffee...".

 

C'è chi dice no (1987): è un urlo per affermare la propria individualità e non lasciarsi convincere da un sistema in cui vincono i più furbi. Erano gli anni Ottanta, gli anni degli yuppies, delle esagerazioni e dell'arroganza. L'urlo era diretto anche a chi alimentava false speranze sull'aldilà.

 

Blasco Rossi (1987): nacque perché Vasco era al mare, aveva fatto tardi e stava rientrando (era mattina). Un sua amica gli aveva raccontato, che il suo rientro, sua nonna gli aveva urlato: "Per me tu sei stata fuori con la combriccola del Blasco Rossi!!!". Dalla storpiatura del nome Vasco scrisse subito la canzone.

 

Brava Giulia (1987): Vasco disse: "Era un periodo che giravo e leggevo sempre delle scritte sui muri: Luisa ti amo e cose del genere. E allora è nata Brava Giulia". In quel pezzo la frase "...scrivilo sui muri..." fu inserita per andare in barba ai Critici che, spesso, consideravano le sue canzoni banali come le poesie scritte sui muri delle città.

 

Vivere senza te (1989): la scrisse per l'amico e bodyguard Danilo D'Alessandro conosciuto da tutti con il nome di "Roccia", che l'aveva abbandonato per scappare a Roma, da una ragazza che si era perdutamente innamorato.

 

Lo show (1993): Vasco mentre correva nei boschi intorno a casa sua pensava che gli sarebbe piaciuto riuscire a descrivere le emozioni, i colori dell'inizo di uno show. Raccontare quello che si provava nei primi momenti sul palco. Così nacque la canzone sulla musica di Solieri.

 

Gli spari sopra (1993): nacque alle quattro del mattino mentre Vasco percorreva l'autostrada Milano-Bologna, a bordo della sua Mercedes, pensando a quelli "abili a tenere un piede qua e uno là.." sulla base di "Celebrate" degli Emotional Fish.

 

Stupendo (1993): la compose con Massimo Riva e Tullio Ferro. Quest'ultimo si divertiva a cantarla convertendola in "Si, stipendio". Con questa canzone, Vasco intese criticare tutti coloro che in passato erano stati rivoltosi del potere e che ora, venduti, mangiavano proprio grazie a chi comandava. In particolare si riferiva a Paolo Liguori, ex estremista di "Lotta continua", dapprima diventato direttore de "Il Giorno" e poi giornalista di Italia1. E' dedicata anche ad Adriano Sofri, estremista, condannato per l'omicidio dell'ufficiale Calabresi.

 

Walzer di gomma (1993): nacque in studio, una notte in cui non si riusciva a prendere sonno. C'erano diciotto persone e Vasco la cantò talmente bene che ne fu mixata soltanto la musica.  

 

Vivere (1993): fu composta alle 1,15 a Villa Condulmer (villa veneta settecentesca oggi sede di un albergo e di un prestigioso studio di registrazione) assieme a Massimo Riva e Tullio Ferro.

 

Delusa (1993): tra provocazione e ironia, il riferimento va alle ragazze di “Non è la Rai” di Gianni Boncompagni, il quale equivocò la canzone di Vasco per un atto d’accusa moralista e se la prese a tal punto da concepire e da far cantare alle ragazze, l’anno dopo, una canzone in risposta a Vasco, canzone che però ebbe un successo molto scarso.

 

Gli Angeli (1996): è dedicata all'amico manager Maurizio Lolli, scomparso nel 1994 per un tumore. La scrisse quando Vasco era pervaso da una tristrezza profonda perchè Lolli stava morendo. Inizialmente fu incisa su un semplice nastro, in cui si sente la gran solitudine e la molta malinconia di un Vasco nostalgico. Maurizio aveva gli occhi lucidi mentre l'ascoltava. Il video viene registrato nel deserto del Nevada.

 

Sally (1996): pensò ad una donna che non ha mai voluto rilevarne il nome però si sa che era la segretaria ed amante di un suo amico. Questa donna sembrava il prototipo della donna sconfitta che però se la cava sempre con la sua intelligenza. La scrisse in poco tempo, circa quindici minuti, durante un giro sulla barca del Rovelli, al largo di Saint Tropez. Dichiarò successivamente "Sally viene una volta ogni  vent'anni perchè è talmente completa. Inizialmente pensavo ad una donna di 30-35 anni, poi mi sono accorto che mi sentivo dentro anch'io. Tra le righe ci sono tanti sensi nascosti, lì ci sono tutto io".

 

Benvenuto (1996): fu scritta in una notte che Guido Elmi definì magica. Vasco tenne a precisare che non era stata per niente ispirata dalla nascita di suo figlio Luca: "Semmai, è un discorso tra padri...Benvenuto tra noi, in mezzo a questa gente, quelli buoni o quelli cattivi, quelli giusti e quelli sbagliati. E sappi che prima o poi dovrai assumerti tutte le tue responsabilità. Io potrò soltanto esserti vicino, se serve". 

 

Marea (1996): scritta anch'essa sulla barca del Rovelli, pensando e ripensando agli alti e bassi della vita che sono, appunto, come le maree. 

 

Mi si escludeva (1996): fu scritta dal Rocker in un pomeriggio, ricordando i tempi della scuola, di quando subiva mortificazioni da coloro che lo isolavano perchè montanaro. 

 

Praticamente perfetto (1996): doveva intitolarsi "Anche se". Fu dedicata ad una ragazza cui era morto un amico, in un incidente stradale di un classico sabato sera.

 

La fine del millennio (1999): la scrisse a Perugia, sulla carta intestata dell'albergo in cui alloggiava con una matita.

 

Ti prendo e ti porto via (2001): è una canzone il cui titolo fu rubato ad un romanzo di Ammanti che Vasco aveva letto in passato.

 

Anymore (2004): la scrisse alle quattro di mattina e l'ha buttata giù tutto di un colpo. Era già pronta quando cominciava ad albeggiare.

 

Basta poco (2007): scritta ed incisa dal rocker in una sola notte e inviata inaspettatamente in tutte le radio. La canzone è dedicata a Iannacci. La copertina del singolo è stata disegnata dal figlio Luca.